Crescita, energia, connessioni autentiche: così potremmo riassumere l’atmosfera che ha accompagnato la nostra assemblea annuale. Un momento per guardarci negli occhi — anche attraverso uno schermo e ricordare quanto sia straordinaria la forza collettiva che ci unisce.
Fondata il 1° luglio 2021, Donne 4.0 è cresciuta anno dopo anno, e oggi festeggia un traguardo che ci riempie d’orgoglio: 200 socie, ben 80 in più rispetto allo scorso anno. Dietro questi numeri ci sono volti, storie, impegno e sogni che si intrecciano per costruire un futuro più giusto e inclusivo.
Durante l’incontro abbiamo rivissuto, grazie al recap video dell’anno, i momenti più belli del nostro percorso: eventi, progetti e campagne che hanno lasciato un segno concreto. Ogni iniziativa è stata una scintilla di cambiamento, una piccola rivoluzione nata dal desiderio di esserci, di agire, di fare la differenza.
Donne che ispirano, numeri che fanno riflettere
Abbiamo condiviso insieme i risultati raggiunti, ma anche le sfide che ancora ci aspettano. Darya Majidi, ci ha portato alcuni numeri.
Oggi, in Italia, il 75% delle donne dichiara di avere poca autostima. Un dato che ci ricorda quanto sia importante continuare a costruire spazi di fiducia, empowerment e consapevolezza. E mentre una donna su tre subisce una forma di violenza, noi scegliamo di non restare in silenzio. Con il movimento HeForShe, UN Women rinnova il suo impegno per una società in cui uomini e donne siano alleati, non avversari, nella battaglia per la parità.
“Siate voce, non eco.”
Bilancio approvato, sguardo avanti
L’assemblea ha approvato all’unanimità il bilancio annuale, segno di una gestione trasparente e partecipata. Ogni risorsa è stata e continuerà a essere investita in progetti concreti per la crescita delle donne, nella tecnologia e nella società.
Con entusiasmo, abbiamo anche presentato il calendario del nuovo anno: eventi, workshop, momenti di confronto e progetti innovativi che ci accompagneranno nei mesi a venire. Saranno occasioni per continuare a formarci, a sostenerci, e a costruire insieme il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.
Tavoli di lavoro: il cuore della nostra comunità
I tavoli di lavoro restano il punto d’incontro dove le idee diventano azione. Quest’anno abbiamo organizzato diversi tavoli di scambio di idee, suddivisi per commissioni, dove socie e ambassador hanno condiviso esperienze, visioni e proposte. Tutte insieme abbiamo dato vita a nuove, entusiasmanti attività per il nuovo anno: iniziative concrete, nate dal confronto e dalla passione comune per l’innovazione e l’empowerment femminile.
C’è un’energia nuova che si respira, la voglia di fare, di ripartire, di mettersi in gioco. Non vediamo l’ora di partire!
L’assemblea annuale non è stata solo un bilancio di numeri, ma una celebrazione di energia collettiva, di resilienza e di coraggio. Abbiamo dimostrato ancora una volta che quando le donne si uniscono, nulla è impossibile.
Perché Donne 4.0 non è solo un’associazione: è una rete, un abbraccio, una spinta verso il futuro.
Donne 4.0 organizza l’evento ‘Dare voce ai numeri: misurare il divario di genere digitale per costruire innovazione‘ che si svolgerà il prossimo 13 novembre a Roma presso Sala Libera in via Stamira, 5.
L’incontro sarà l’occasione per presentare un nuovo indice per la misurazione del divario di genere digitale in Italia, sviluppato dalla Commissione Analisi e Advocacy di Donne 4.0, con la collaborazione del Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne.
Il nuovo indicatore, innovativo per metodologia e profondità di analisi, permetterà di leggere le disuguaglianze digitali tra donne e uomini su scala nazionale e regionale, offrendo una fotografia aggiornata e strumenti concreti per orientare politiche e azioni di inclusione.
Attraverso la presentazione dei risultati e una tavola rotonda con esperte ed esperti del settore, l’evento intende dare voce ai dati per costruire cambiamento, promuovendo una cultura digitale più equa e accessibile per tutte e tutti.
Il 16 e 17 ottobre si terrà a Messina il Sud Innovation Summit: un forum d’eccellenza dove le menti più brillanti della scena tecnologica nazionale e internazionale si riuniscono nel Sud Italia per discutere di innovazione, digital e tendenze future. Catalizzatore di cambiamento che accende lo spirito di innovazione e crocevia simbolico, il Summit vuole essere un punto di contatto privilegiato con quella parte di paese che vogliamo celebrare e arricchire di opportunità di crescita.
La nostra Board member Donne 4.0 Anna Bruno interverrà nel panel dedicato a Impresa e Startup.
In un contesto culturale che riscontra l’effettiva esistenza di una comunità scientifica caratterizzata nella sua quasi totalità da esponenti maschili, occorre alimentare un movimento culturale per incoraggiare la popolazione femminile – fin dalla più giovane età – ad affacciarsi al mondo scientifico partendo anche dalla dimensione del gioco.
L’ecosistema scolastico è senz’altro il primo interlocutore di riferimento per promuovere equità e inclusione poiché assume un ruolo determinate nel favorire l’avvicinamento delle ragazze alle discipline STEM.
Il giorno 7 ottobre 2025 alle ore 11.00 la nostra Presidente Roberta Russo parteciperà in qualità di speaker alla tavola rotonda dell’evento Piccole Innovatrici Crescono – STEM come MEorganizzato da Assintel che, attraverso il proprio Gruppo di Lavoro InnovationWomen2030, si impegna a promuovere l’inclusione femminile nelle discipline STEM, prevedendo il coinvolgimento di imprese, del sistema scolastico e delle istituzioni interessate al tema. L’evento si svolgerà a Milano presso Palazzo Castiglioni, C.so Venezia 47, Sala Colucci.
L’Intelligenza Artificiale sta offrendo grandi opportunità per migliorare, semplificare, automatizzare molte professioni e ne sta creando di nuove.
Le donne però sono poco presenti in questo mondo e rischiano di non poter cogliere queste opportunità o, peggio, di restare senza lavoro.
Donne 4.0, con il progetto AIxWomen, vuole offrire un’opportunità di re-skilling e up-skilling per il maggior numero possibile di donne in tutta Italia.
La faculty è tutta al femminile, per mostrare che le donne competenti in AI ci sono.
Oggi abbiamo il piacere di annunciare la prossima tappa di AIxWomen che sarà effettuata in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Si terrà Sabato 20 Settembre a partire dalle ore 9:00 presso l’aula U6-10, Edificio U6 – Agorà , Università degli Studi di Milano-Bicocca, via dell’Ateneo Nuovo 1, Milano.
La partecipazione è gratuita previa iscrizione a questo link
Donne 4.0 sarà presente all’evento organizzato da Richmond Italia, AI Business Forum, che si svolgerà a Gubbio dal 2 al 4 luglio presso Gubbio Park Hotel ai Cappuccini.
Il giorno 4 luglio alle ore 10:15 la nostra Ambassador Valentina Ravenni interverrà nel panel Bias-aware, cyber-ready: un framework per un’AI sicura, etica, inclusiva e resiliente. Affrontare bias e minacce cyber per un’AI realmente affidabile.
L’AI promette efficienza, velocità e automazione. Ma è davvero neutrale e inclusiva? E soprattutto: è sicura? Sempre più spesso, algoritmi affetti da bias o esposti a minacce cyber generano danni reputazionali, decisioni scorrette e rischi legali. Per questo è fondamentale affrontare i “rischi invisibili” dell’intelligenza artificiale: i pregiudizi nascosti nei dati e nei modelli, e le vulnerabilità che l’AI può subire o sfruttare. A partire da casi reali e impatti concreti sul business, verrà presentato un framework operativo che integra data governance, AI security, explainability e accountability organizzativa. Un approccio pratico e trasversale, pensato per aiutare imprese e decision makers a progettare sistemi AI affidabili, trasparenti, controllabili, etici e inclusivi. Perché trasformare il rischio in vantaggio competitivo è possibile, se sappiamo dove guardare.
The recent preview of the CNEL-Istat report on female employment, titled “Il lavoro delle donne tra ostacoli e opporunità”(Women’s Work Between Obstacles and Opportunities”), paints a far from encouraging picture. Although women’s labor is recognized as an essential component for economic and social development, women in Italy continue to face pervasive and systemic obstacles in accessing the labor market, remaining employed, advancing in their careers, and balancing work and personal life. The country still displays the lowest female employment rate in the EU.
Slow and insufficient employment growth in the face of deep gaps
Despite a positive trend in the labor market in the first half of 2024, with increased employment and decreased female unemployment and inactivity, this numerical growth is seriously overshadowed and nearly irrelevant when compared to the persistent and massive gap with the rest of the European Union. In the third quarter of 2024, the female employment rate in Italy was a full 12.6 percentage points lower than the EU average—the lowest among all twenty-seven member states. The gender gap in employment rate is nearly double the EU average (17.4 points vs. 9.1 points), the highest value among European countries.
Even more concerning are the significant territorial disparities: in Southern Italy, the female employment rate is just over one-third of that in the North and Center. Additionally, 71.3% of the increase in the number of employed women is driven by women over 50, indicating that the growth is not addressing the challenges of female youth employment.
Work vulnerability: a condition imposed, not chosen
The report highlights a shocking higher work vulnerability among women. While about seven out of ten employed men enjoy standard employment (permanent employees or self-employed with employees), only just over half of employed women (53.9%) fall into this category. Nearly a quarter of working women—about 2.5 million—experience some form of vulnerability, compared to 13.8% of men. The main driver of this gap is involuntary part-time work, which affects an astonishing 8.6% of women compared to just 2.5% of men.
Nearly a third of working women are in part-time roles, a percentage that rises to 41% among working mothers aged 25–34. In over 50% of cases, mothers in part-time work cite the need to balance family and work responsibilities as the main reason. A significant proportion (42.1%) work part-time because they could not find full-time work. Work vulnerability is more common among young women, those in Southern Italy, women with low education levels, and foreign nationals.
Motherhood and family burden: the “child penalty” that destroys careers
The impact of motherhood on women’s careers in Italy is dramatic and persistent. Mothers in couples have a significantly lower employment rate compared to single women and to all men, whether single or fathers in couples. In 2023, the employment rate of mothers in couples (aged 15–64) stood at 57.2%, almost 30 percentage points lower than that of fathers in couples (86.3%). This “child penalty” not only drastically reduces the likelihood of finding a job after childbirth, but it also has lasting effects, contributing significantly to the gender employment gap. Eliminating maternity-related penalties could, by 2040, increase the female employment rate by 6.5 percentage points—only 38% of the current gap.
The family burden causes many women to completely withdraw from the workforce, especially those with preschool-age children. Among non-working women, over 7.8 million are inactive (63.5% of all inactive people aged 15–64), with the largest group being mothers in couples (38.6%). Most inactive mothers with children do not seek work due to family responsibilities (62.2%), a reason cited by only 4.8% of fathers. These figures reflect the patriarchal structure of the Italian family, where women’s unpaid domestic and caregiving labor hinders their emancipation. Italy ranks third in Europe for the share of male single-earner couples (25.2% vs. the EU average of 16.1%), a model most common among couples with children.
The chronic lack of early childhood services, especially nurseries and pre-kindergarten classes, makes returning to work even harder. Availability is scarce—especially in Southern Italy—while family demand is rising, leading to waitlists and overwhelmed facilities. Additionally, fathers in Italy make extremely limited use of parental leave, partly due to a system that is less generous than those in other European countries.
Education and careers: the unbreakable glass ceiling
Women in Italy are, on average, more educated than men, yet this greater investment in education does not translate into a labor market advantage. Labor market return indicators are generally worse for women, and Italy continues to show a significant female employment disadvantage at all education levels compared to the rest of Europe.
From the early stages of education, girls tend to choose university majors linked to lower-paying, more humanistic professions, contributing to the wage gap from their first job. Although women made up a majority of new university enrollees (55.5% in 2022/2023), only 20.3% enrolled in STEM fields (Science, Technology, Engineering, and Mathematics). Female representation is particularly low in Computer Science (15.1% women) and Engineering (just over 24%). Although Italy surpasses the EU in overall female STEM enrollment, this is mainly due to higher numbers in natural sciences, mathematics, and statistics—not in key fields like computer science and engineering.
One reason for this educational channeling is the early societal pressure that discourages girls from pursuing scientific fields, which are stereotypically perceived as male. The phenomenon of horizontal segregation persists and has even worsened in recent years. About half of all female employment is concentrated in just 21 professions (e.g., secretaries, sales clerks, caregivers, nurses, cleaners), compared to 53 professions for men. This concentration in lower-status or less career-advancing jobs forms a significant barrier.
The glass ceiling remains unbroken. Women are still underrepresented in leadership positions, both in politics and in the public and private sectors. Although the share of women on the boards of publicly traded companies has grown thanks to legislative intervention (43.1% in 2023), the percentage of female CEOs is only 2.9% in Italy, compared to the EU average of 7.8%. Only 28.8% of active businesses in 2022 were run by women, and these tend to be smaller and employ fewer people.
Women’s average wages remain significantly lower than those of men, with a gap of over €6,000 annually, largely due to the higher incidence of part-time work among women. Two out of three women experienced at least one year of low annual pay between 2015 and 2022, and nearly one in three earned low hourly wages.
Policy implications: the urgent need for deep structural reform
Handling the deep gender imbalances in the Italian labor market requires more than minor adjustments: it demands a comprehensive structural approach, supported by a clear and resolute political and societal will. One of the most urgent priorities is to dismantle cultural barriers that still influence girls’ educational choices, steering them toward less remunerative and traditionally “feminine” fields. A profound shift in societal narratives is needed—one that promotes diverse role models and challenges the implicit stereotypes embedded in family, school, and workplace expectations. At the same time, strengthening family support policies is essential. Services for early childhood, such as nurseries and pre-kindergarten classes, remain limited, especially in Southern Italy, heavily penalising female employment. Parental leave also needs a thorough overhaul: only broader and incentivised use by fathers can help rebalance caregiving responsibilities, still disproportionately shouldered by women. Equally urgent is the need to rethink the tax and welfare system, which often penalises female work, particularly when women are second earners. A fiscal rebalancing is needed to encourage female participation in the workforce without sacrificing redistributive goals. Another key area is working conditions: creating more flexible, genuinely family-friendly work environments and increasing transparency on gender pay gaps are critical steps to strengthening women’s bargaining power and supporting their professional growth. Finally, the climb toward top positions remains hindered by a persistent glass ceiling. To ensure a stronger female presence in middle and senior management, corrective measures such as quotas may be necessary—measures capable of unlocking opportunities that are currently blocked.
Addressing these disparities is not only an ethical imperative—it is also a development strategy. The Bank of Italy estimates that a 10% increase in women’s participation in the labor market—enough to align with the European average—would lead to an equivalent increase in GDP in the long term. Ignoring these inequalities means not only perpetuating a historical injustice but also forsaking an economic and social potential that Italy can no longer afford to waste.
Il 28 maggio 2025 alle ore 11:30 fino alle 13:30 si terrà il secondo di un ciclo di incontri su “Intelligenza Artificiale per la sanità e le cooperative – Strategie, applicazioni e innovazione”nell’ambito del progetto IN.NO.CARE ideato da Node soc. coop., società del sistema di Confcooperative, insieme alla federazione Confcooperative Sanità.
Il modulo sarà ricco di contenuti su AI generativa, telemedicina, sicurezza e automazione, grazie alla sinergia tra NODE, Donne 4.0 e il Prof. Sergio Pillon, pioniere della sanità digitale.
Per Donne 4.0. interverranno le nostre Ambassador:
– Francesca Sernissi – Esperta in telemedicina e startup HealthTech
– Silvia Pinciroli – Responsabile sviluppo e soluzioni Digital Medicine
– Marilena Hyeraci – Avvocata specializzata in privacy e cybersicurezza
Ancora una volta, si conferma l’importanza della collaborazione tra esperti e professionisti del settore per un futuro più innovativo e sicuro nella sanità digitale.
L’evento ASCLEPIO AI è pensato per esplorare come l’intelligenza artificiale stia trasformando e potenziando la scienza, la medicina e la sostenibilità a livello globale. L’evento si svolgerà a Milano, al Centro Congressi FAST.
Donne 4.0 sarà Community Partner dell’evento: due giorni in cui si riuniranno esperti riconosciuti a livello internazionale, professionisti del settore sanitario, ricercatori e innovatori, con l’obiettivo di approfondire le applicazioni dell’AI in ambiti critici per il nostro futuro, come la salute e l’ottimizzazione delle risorse ambientali.
Un momento di valorizzazione della cultura delle scienze mediche e tecnologiche, in una osmosi formativa e informativa tra il settore della stampa nazionale e il mondo della medicina per condividere deontologia professionale e i nuovi scenari applicati alla digital medicine.
Il giorno 30 maggio alle ore 13.00, nella sessione AI & Health Futures, la nostra Ambassador Silvia Pinciroli interverrà nel panel “AI e gender bias” con lo speech dal titolo “AI e Gender Gap in Sanità: L’Innovazione al Servizio dell’Equità”.
Dopo le edizioni di Roma, Napoli e Cosenza, AIxWomen arriva a Torino.
Questa nuova edizione è stata organizzata da Donne 4.0 insieme al CIRSDe, il Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne e di Genere dell’Università di Torino.
La giornata formativa ha l’obiettivo di avvicinare le donne al mondo delle tecnologie e dei nuovi temi legati all’Intelligenza Artificiale.
Questa edizione vedrà una prima parte introduttiva con le Ambassador di Donne 4.0 sull’Intelligenza Artificiale, sulla sua relazione con la parità di genere e i transfemminismi, e poi la sua applicazione nella sanità digitale e nella sostenibilità ambientale.
Seguiranno due sezioni curate dall’Università di Torino, con una tavola rotonda su AI e le prospettive disciplinari a confronto, e una con la presentazione di tre progetti significativi su AI: MagIA.news e il progetto PAUSE.
Importante anche la volontà di costruire un progetto condiviso con altre realtà, fuori dal mondo accademico, che sono Torino Città per la Donne e Women in AI Italy.