Il PNRR rappresenta una occasione unica per l’Italia per diventare un Paese moderno e innovativo. Un Paese sostenibile, inclusivo, efficiente e digitale che possa offrire prosperità ed equità a tutti i suoi cittadini. Le tecnologie sono il cuore della transizione digitale che sta ridefinendo il futuro del Pianeta. Alla costruzione di questo futuro manca però un tassello fondamentale: una adeguata presenza e valorizzazione delle donne, che non sono una minoranza da relegare a ruoli di secondo piano, bensì un giacimento di talenti su cui investire per accelerare il cambiamento e per azzerare il digital gender gap.
L’Associazione Donne 4.0 crede fortemente che le tecnologie digitali possano essere potenti acceleratori per la chiusura del divario di genere, strumenti di inclusione sociale e di affermazione personale, professionale e imprenditoriale delle donne.
Il convengo “Donne per la transizione digitale – Competenze, Cuore e Coraggio per attivare il cambiamento” nasce come importante momento di confronto su questi temi.
Organizzato il 10 novembre dall’Associazione Donne 4.0 a Roma presso l’Università dell’Arkansas con sede a Palazzo Taverna in Via di Monte Giordano, ospita relatori d’eccezione.
Il focus: identificare le opportunità del PNRR dedicate alle donne e monitorarne l’efficacia tramite la definizione di obiettivi precisi, vicini nel tempo e quantificabili. Lo scopo:garantire l’accesso alle tecnologie e allo sviluppo delle competenze digitali per tutte le donne e incentivare la presenza femminile in progetti e investimenti digitali e nei ruoli aziendali apicali, azzerando il digital gender gap più rapidamente possibile.
«Nonostante il G20 abbia sottolineato l’importanza del Women Empowerment per accrescere il talento e la leadership delle donne, in Italia il digital gender gap è tutt’altro che colmato: il World Economic Forum ci inserisce solo al 63° posto nel Gender Gap Report 2021 su 156 Paesi», ha dichiarato Darya Majidi, imprenditrice tech e Presidente dell’Associazione Donne 4.0.
«L’Italia è al penultimo posto in Europa per l’occupazione femminile, che è del 20% più bassa rispetto a quella maschile. Solo il 28% dei manager è donna. E solo il 16% delle donne ha accesso alla formazione Stem, contro il 35% degli uomini. L’azzeramento del digital gender gap è una priorità da affrontare celermente per evitare che le donne siano confinate in ruoli e settori economici tradizionali, meno remunerati e non trainanti per l’innovazione e la competitività del Paese».
«Affinché le risorse investite nel PNRR abbiano un impatto reale sul digital gender gap, occorre definire a priori parametri chiari e misurabili relativi alla dimensione di genere in tutte le iniziative che riguardano gli interventi di digitalizzazione», ha proseguito Darya Majidi. «L’Associazione Donne 4.0 intende costituire un Osservatorio sul PNRR, in una logica di monitoraggio partecipativo, per valutare sia lo stato di attuazione del Piano relativamente al tema del digital gender gap, sia l’evolversi degli indicatori individuati alla base della nostra proposta di azione».
L’evento “Donne per la transizione digitale” sarà anche l’occasione per attivare un dibattito propositivo rispetto agli indicatori più importanti (Key Performance Index) individuati fino ad oggi dall’Associazione Donne 4.0 per monitorare l’impatto positivo del PNRR sull’occupazione femminile in ambito digitale:
- l’azzeramento, entro il 2026, del gender gap per l’accesso ad internet e l’azzeramento del divario di genere nelle competenze digitali di base, senza cui non può esserci partecipazione attiva e protagonismo civile e sociale delle donne;
- l’inserimento di una clausola di condizionalità nei bandi con quote del 30% di donne nelle assunzioni del PNRR relative a progetti di investimento in digitale;
- misure premiali nei bandi PNRR per imprese ed enti che certifichino la presenza del 35% di donne nei team di creazione e sviluppo di progetti digitali;
- l’incremento, entro il 2026, dell’occupazione delle donne nel settore ICT al 35% e il raggiungimento della parità, ovvero il 50%, entro il 2030;
- il raggiungimento, entro il 2026, del 45% di donne presenti nei CdA di imprese private e pubbliche e del 35% di donne in posizione apicale, per riconoscere concretamente l’autorevolezza delle donne nei contesti decisionali – pubblici e privati – del mondo digitale;
- il raggiungimento di una quota del 45% di donne nei tavoli decisionali per la creazione di piattaforme di smart cities, smart economy e smart enviroment.
L’incontro sarà anche un momento strategico per condividere le proposte dell’Associazione Donne 4.0 per migliorare l’efficacia del PNRR:
Dare maggiore impulso alle imprese tech fondate e gestite da donne, con finanziamenti e sgravi fiscali:
- il 35% dei finanziamenti per le start up previsti dal Fondo Impresa Donna a favore delle imprese tech guidate e composte da donne per almeno il 60%;
- fondi e incentivi a fondo perduto per start up digitali e imprese innovative guidate e composte da donne per almeno il 60%.
Rendere le studentesse e le giovani donne sempre più protagoniste del mondo digitale, promuovendo l’accesso alla formazione scolastica tecnico-scientifica con l’obiettivo di raggiungere, entro il 2026:
- il 50% di ragazze sul totale degli iscritti a Istituti Tecnico Scientifici,
- il 30% di studentesse iscritte a corsi di laurea ICTsul totale degli iscritti
- il 2% di laureate in corsi di laurea ICT.
Fornire alle ragazze strumenti concreti per accelerare i passaggi scuola-università-lavoro
- corridoi preferenziali per attività scuola-lavoro dedicati alle studentesse;
- coinvolgimento di imprese private e pubbliche in azioni di formazione-lavoro;
- dottorati, borse di studio e sconti sulle tasse universitarie per le donne che seguono corsi di formazione universitaria in discipline ICT già a partire dall’anno accademico 2022-2023;
- formazione obbligatoria, a tutti i livelli di istruzione, sulle tecnologie digitali e sugli stereotipi di genere;
Parteciperanno alla giornata di lavori: Assuntela Messina, Senatrice e Sottosegretario Ministero dell’Innovazione Tecnologica e la transizione digitale; Francesco Bedeschi, Director University of Arkansas Rome Center; Linda Laura Sabbadini, Chair del W20; Sonia Stucchi, HR Manager – Hewlett Packard Enterpris; Azzurra Rinaldi, Direttrice School of Gender Economics, Unitelma Sapienza; Sila Mochi, Cofounder Inclusione Donna; Anna Sappa, Dirigente dell’Ufficio infrastrutture ICT INAIL; Chiara Petrioli, Prorettrice alla Sapienza con delega alle imprese, Founder di Wsense; Loredana Mancini, Owasp/WIA D&I Vice Chair; Diva Tommei, Non Executive Director SECO Spa; Monica Cerutti, esperta Politiche inclusione Sociale nel digitale – Università di Torino; Loredana Grimaldi; esperta di sostenibilità e corporate communication; Denny Innamorati, Direttore Commerciale Cisa Group; Consuelo Lollobrigida, Professor Arkansas University.